LIGHT THE STAGE UN ANNO DOPO


365 giorni fa, proprio il 22 ottobre a quest’ora, stavo inaugurando a Spaziomusica la mia prima mostra fotografica personale. Un sogno che si avvera.

Tutto era partito da un annuncio su Facebook, una selezione di scatti e in pochi mesi avevo messo in piedi “Light the Stage“: 14 fotografie legate tra loro dal tema della luce, 14 momenti emozionanti dei più svariati concerti. Dai Sonohra a Mengoni, dai Blue agli Astenia (una band di amici di Roma), ogni soggetto era disegnato nella luce e nel colore, spostando in questo modo l’attenzione non tanto sulla persona ritratta quanto sulla scena e sull’impatto generale della foto.

Ho voluto andare un po’ contro corrente e dare la possibilità all’osservatore di apprezzare, più che la tecnica fotografica, il momento ritratto e l’emozione che ne derivava.
Questo perchè quelle della mostra non erano semplici foto di cantanti ma ciascuna rappresentava un insieme di elementi che all’interno della composizione avevano fissato un momento particolare che mi sta a cuore di ogni singolo concerto.

Uno dei momenti più vivi di un concerto è quando la luce esplode dietro le figure facendole risaltare ed accendendo il palco. I contorni si animano creando sagome definite che vibrano con la musica.

Questo il concept dell’esposizione, il filo rosso che collegava uno scatto all’altro.

Avere studiato design mi ha dato un occhio fotografico diverso, più attento a certi dettagli che ad altri. Quando fotografo un concerto, ciò che mi colpisce e che quindi cerco di catturare è la composizione degli elementi, le luci, i dettagli, anche nella velocità di tre canzoni. Ogni palco è una scenografia, e come tale deve trasmettere qualcosa nel suo complesso. Per farlo, tutto deve essere armonico, dalla terra al cielo, passando per gli elementi che stanno nel mezzo, musicisti e cantanti compresi.